Il 30 aprile entrerà in vigore il nuovo regolamento dell’Enac
Nati negli anni ’90 con scopi prettamente militari, oggiogiorno i droni – aerei telecomandati a distanza di diverse dimensioni – stanno conquistando larghe fette di mercato anche per utilizzi di tipo civile. Tanto che se ne inizia a fare un largo uso anche in ambito commerciale, fino ad immaginare che fra pochi anni saranno proprio i droni ad effettuare diversi tipi di consegne a domicilio. Al momento vengono largamente utlizzati per fare fotografie e riprese aeree, monitorare impianti fotovoltaici, dighe e reti elettriche e controllare i terreni agricoli e le aree potenzialmente a rischio. Secondo l’associazione di operatori e costruttori Assorpas, ne volano già in oltre 400 sul cielo italiano. E il 30 aprile entrerà in vigore il nuovo regolamento dell’Enac e potrebbe essere il boom definitivo di questi dispositivi e la nascita di un nuovo lavoro: il pilota di droni.
Fonte (quifinanza.it)
L'ASSICURAZIONE
Dal 30 aprile prossimo, tutti coloro che possiedono un drone (e non sono pochi) dovranno assicurarlo, perché il nuovo regolamento prevede l'assicurazione obbligatoria per tutti i mezzi aerei radiocomandati, per garantire una copertura sui danni eventualmente causati da questo genere di velivoli che non usa il pilota. La decisione, però, ha trovato impreparati gli assicuratori italiani, che non avevano certo previsto questa eventualità e dovranno ora, in fretta e senza studi e statistiche specifiche, correre ai ripari con polizze ad hoc, magari attingendo all'esperienza internazionali, dove esistono già assicurazioni apposite per i droni. Il punto della situazione, comunque, sarà fatto a fine maggio, con un workshop sul tema "Uso dei droni: risk management e assicurazioni", che si svolgerà nell'ambito di Roma Drone Expo&Show.
IN CITTA'
Se invece si vuole operare in città, sono previste valutazioni più approfondite da parte dell'ente che, alla fine, dovrà autorizzare il pilota a volare. Un altro parametro che è stato tenuto in considerazione nel regolamento è la distanza da terra: se si vola fino a settanta metri, dove la possibilità di incontrare altri aeromobili è bassa, le norme sono meno restrittive. Per chi vuole raggiungere i 150, occorreranno autorizzazioni particolari.
L'AUTOCERTIFICAZIONE
Nelle zone 'non congestionate' dalla presenza umana per far volare un drone sarà sufficiente un'autocertificazione da fornire ad Enac.
ADDESTRAMENTO SPECIFICO
L'Enac, l'Ente nazionale per aviazione civile, ha reso noto il testo definitivo del regolamento per il volo di droni fino a 150 chili di peso. Entrerà in vigore, salvo cambiamenti dell'ultimo minuto, il 30 aprile. Per pilotare bisognerà aver compiuto 18 anni e dimostrare di possedere conoscenze teoriche sulle regole dell'aria e pratiche, relativamente all'uso del proprio mezzo. Nel documento non si parla di un permesso o di un patentino, ma Enac prevede che siano organizzati programmi di addestramento specifici.
PROFESSIONE PILOTA
Secondo la società di ricerche di mercato americana Sparks & Honey, proprio in virtù dell'ampio utilizzo che potrà essere fatto in ambiti diversissimi dei droni, uno dei mestieri del futuro sarà proprio il pilota di droni.
FACEBOOK COMPRA TITAN AEROSPACE
I droni sono entrati prepotentemente anche nelle strategie delle più importanti aziende digitali, con lo scopo di allargare il proprio raggio d'azione. Facebook ed il suo CEO e fondatore Mark Zuckerberg stanno infatti per acqustare Titan Aerospace, azienda che produce droni alimentati a energia solare. Utilizzando i droni come satelliti si porterebbe Internet nelle zone in cui non è ancora disponibile. Questo perché, dati dell'istituto di ricerca Deloitte alla mano, diffondere la connettività può incoraggiare una crescita del 110% del Prodotto interno lordo dell'India, portare 27 milioni di nuovi posti di lavoro nel Sudest asiatico o dare un'aspettativa di vita maggiore a 2,2 milioni di malati di Aids in Africa.
LE CONSEGNE A MEZZO DRONE
Amazon sta testando la consegna con drone in 30 minuti. Anche se l'idea di robot che realizzano le spedizioni può sembrare bizzarra, è proprio ciò che i consumatori si aspettano. Certo non sarà il 2014 l'anno in cui inizieremo a veder girare droni con pacchi da consegnare, ma è altresì evidente che per competere con la vendita al dettaglio online, i negozi fisici dovranno iniziare a diventare sempre più centri di distribuzione.
IL FUTURO
Per il mercato legato all'utilizzo dei droni ci si può riferire alla ricerca della società americana Asd Reports secondo la quale, entro il 2021, il giro d'affari mondiale toccherà i 130 miliardi di dollari. Nel 2012 era fermo a sette. Una crescita, almeno sulla carta, esplosiva.
Fonte (Thinkstock)
scarica il regolamento ENAC —- > Regolamento_APR_ed.1
Buongiorno a tutti,
piloto un piccolo drone a scopo di divertimento da qualche anno e sono iscritto amici del volo da 4 o 5 mesi. Frequento il campo volo di Prosecco tempo permettendo.
Vista l’imminente entrata in vigore del tegolamento Enac ritengo sia utile e chiedo ai più esperti se sarebbero disposti di sacrificare un po’ di tempo per far capire a me e a altri dronomodellisti
in che categoria Enac si rientra e oneri o doveri o regole da rispettare….
Ho sempre cercato di essere in regola con assicurazioni e altre cose relative alla mia attività e non vorrei sforare proprio ora che esce questo regolamento
per poter continuare a divertirmi in pace col rispetto delle nuove regole vigenti.
Restando a disposizione per qualunque contributo possa dare a voi Amici porgo
cordiali saluti
Zerjul Alex
Ciao! Anchio possiedo un “drone” meglio forse uav…
Ricade nella categoria uav quando il pilota non controlla direttamente il modello; quando invece è il pilota stesso a gestirlo, è un semplice modello multirotore, al pari di un elicottero…
Il tutto sempre entro i limiti di altezza, raggio e peso.
Saluti
Francesco
Ps: se sei con massa al decollo inferiore ai 25kg, guarda l’art8, descrive tutte le operazioni e limiti che riguardano i piccoli uav;
Per massa al decollo di 2 kg l’enac “può” prevedere procedure semplificate… Bisognerebbe capire cosa si intende per procedure semplificate…
Grazie Francesco…. letto tutto…. ed ecco perchè chiedo aiuto :)))
esacottero 2,1 kg circa fpv…
Organizzeremo una riunione sul campo appena possibile. Nel contempo leggetevi bene il regolamento ENAC che potete scaricare , divulgatelo e cercate di coinvolgere anche gli altri aeromodellisti.
ciao-buoni voli.
Maurizio
Grazie Maurizio, gentilissimi
a presto
Alex
Alex, fino a quando fai attività ricreativa o sportiva il tuo tri, quadri, penta, esa, ecc. cottero è un AEROMODELLO, un drone o uav non è un aeromodello destinato all’uso sportivo o ricreativo. Anche un aliante può essere un drone, ci metti FPV, AUTOPILOT ECC. e lo usi a scopo non ricreativo (per esempio spiare i vicini, ecc.)
Il regolamento è molto chiaro Aeromodelli meno di 25kg fuori dagli spazi aeroportuali (8km ecc)PUOI VOLARE DOVE VUOI, Tali attività possono essere effettuate in aree non popolate OPPORTUNAMENTE SELEZIONATE DALL’AEROMODELLISTA, di raggio massimo di 200 m e di altezza non superiore a 70 m, e per le
quali può assicurarne il controllo al fine di non causare rischio a persone e cose e fuori
dalle ATZ e comunque ad una distanza di almeno 8 km dal perimetro di un aeroporto e dai
relativi sentieri di avvicinamento/decollo.
Quindi niente FPV, max 70metri di altezza, 200 metri di raggio, chi pilota deve avere il modello a vista, il modello deve essere visibile agli altri, max 24,9999999kg, permesso per l’uso della frequenza del telecomando.
Se vuoi salire fino a 150metri e occupare un raggio di 300 metri devi avere una abilitazione al pilotaggio di aeromodelli
radiocomandati rilasciata da una scuola certificata dall’Aero Club d’Italia e siano rispettate
le regole dell’aria
In sostanza, non riempiamoci la bocca di paroloni perchè nel 2014 fa figo dire piloto un drone. Siamo AEROMODELLISTI e pilotiamo AEROMODELLI, quindi leggiamo la Sezione V – Aeromodelli
Art. 23 e tutto sarà molto chiaro.
Se poi qualcuno vorrà intraprendere un’attività lavorativa allora si studierà il resto del regolamento.
PS. da aggiungere che dobbiamo comunque seguire le indicazioni del GAV per volare nel campo di prosecco
Un aeromobile a pilotaggio remoto o APR, comunemente noto come drone, è un velivolo caratterizzato dall’assenza del pilota umano a bordo. Il suo volo è controllato dal computer a bordo del velivolo, sotto il controllo remoto di un navigatore o pilota, sul terreno o in un altro veicolo.
L’inclusione del termine aeromobile sottolinea che, indipendentemente dalla posizione del pilota e/o dell’equipaggio di volo, le operazioni devono rispettare le stesse regole e le procedure degli aerei con pilota ed equipaggio di volo a bordo.
Il loro utilizzo è ormai consolidato per usi militari e crescente anche per applicazioni civili, ad esempio in operazioni di prevenzione e intervento in emergenza incendi, per usi di sicurezza non militari, per sorveglianza di oleodotti, con finalità di telerilevamento e ricerca e, più in generale, in tutti i casi in cui tali sistemi possano consentire l’esecuzione di missioni “noiose, sporche e pericolose” (dull, dirty and dangerous) spesso con costi minori rispetto ai velivoli tradizionali.
Sono noti anche attraverso altri acronimi, molti dei quali di derivazione anglosassone: oltre a RPA (Remotely piloted aircraft) possono essere indicati come UAV (Unmanned aerial vehicle), RPV (Remotely piloted vehicle), ROA (Remotely operated aircraft) o UVS (Unmanned vehicle system), ecc.
fonte wikipedia
Il Regolamento ENAC “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto”
Il Regolamento, distingue due tipologie di Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto:
Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR), mezzi impiegati o destinati all’impiego in operazioni specializzate (lavoro aereo).
Aeromodelli, mezzi impiegati esclusivamente per scopi ricreazionali e sportivi e che non sono considerati aeromobili ai fini del loro assoggettamento alle previsioni del Codice della Navigazione.
LAVORO AEREO
Sistemi con APR di massa al decollo massima minore di 25 kg
Per quanto attiene i mezzi del segmento inferiore, utilizzati in operazioni di volo non critiche, è stato introdotto il concetto di “autocertificazione”. Per tale tipo di operazioni, la responsabilità è lasciata all’operatore che valuta la criticità e l’idoneità del sistema. Le operazioni critiche, invece, sono autorizzate dall’ENAC, sulla base di accertamenti, che tengono conto della complessità del sistema e della criticità degli scenari operativi. Le operazioni di volo non critiche sono tipicamente quelle condotte in uno scenario operativo nel quale, in caso di malfunzionamenti, non si prevedono ragionevolmente danni a terzi. Il sorvolo di aree congestionate o di infrastrutture industriali costituiscono, invece, operazioni critiche.
Infetti Area, grazie per i tuoi post: ma mi è tutto chiaro, Maurizio e Ugo (che ringrazio) sono stati molto esaustivi durante la riunione della scorsa settimana durante la riunione al campo volo…. tu c’eri? non ricordo scusa.
salve a tutti mi presento, mi chiamo Walter mi sono iscritto da poco, poseggo un drone, il regolamento del enac mi sembra chiaro chi lo fara” per lavoro deve fare un patentino
Benvenuto Walter….
ricorda di compilare il profilo con carta identità e quello che serve… è molto importante.
Per il resto ankio ho un esa…. spero di incontrarti in campo.
Benvenuto tra noi