Il lavoro del futuro? Pilota di droni. Ecco le regole Enac

Il 30 aprile entrerà in vigore il nuovo regolamento dell’Enac

Nati negli anni ’90 con scopi prettamente militari, oggiogiorno i droni – aerei telecomandati a distanza di diverse dimensioni – stanno conquistando larghe fette di mercato anche per utilizzi di tipo civile. Tanto che se ne inizia a fare un largo uso anche in ambito commerciale, fino ad immaginare che fra pochi anni saranno proprio i droni ad effettuare diversi tipi di consegne a domicilio. Al momento vengono largamente utlizzati per fare fotografie e riprese aeree, monitorare impianti fotovoltaici, dighe e reti elettriche e controllare i terreni agricoli e le aree potenzialmente a rischio. Secondo l’associazione di operatori e costruttori Assorpas, ne volano già in oltre 400 sul cielo italiano. E il 30 aprile entrerà in vigore il nuovo regolamento dell’Enac e potrebbe essere il boom definitivo di questi dispositivi e la nascita di un nuovo lavoro: il pilota di droni.

Fonte (quifinanza.it)

Fonte (Thinkstock)

scarica il regolamento ENAC   —- >   Regolamento_APR_ed.1

15 pensieri su “Il lavoro del futuro? Pilota di droni. Ecco le regole Enac”

  1. Buongiorno a tutti,
    piloto un piccolo drone a scopo di divertimento da qualche anno e sono iscritto amici del volo da 4 o 5 mesi. Frequento il campo volo di Prosecco tempo permettendo.
    Vista l’imminente entrata in vigore del tegolamento Enac ritengo sia utile e chiedo ai più esperti se sarebbero disposti di sacrificare un po’ di tempo per far capire a me e a altri dronomodellisti
    in che categoria Enac si rientra e oneri o doveri o regole da rispettare….
    Ho sempre cercato di essere in regola con assicurazioni e altre cose relative alla mia attività e non vorrei sforare proprio ora che esce questo regolamento
    per poter continuare a divertirmi in pace col rispetto delle nuove regole vigenti.
    Restando a disposizione per qualunque contributo possa dare a voi Amici porgo
    cordiali saluti
    Zerjul Alex

  2. Ciao! Anchio possiedo un “drone” meglio forse uav…
    Ricade nella categoria uav quando il pilota non controlla direttamente il modello; quando invece è il pilota stesso a gestirlo, è un semplice modello multirotore, al pari di un elicottero…
    Il tutto sempre entro i limiti di altezza, raggio e peso.
    Saluti
    Francesco

  3. Ps: se sei con massa al decollo inferiore ai 25kg, guarda l’art8, descrive tutte le operazioni e limiti che riguardano i piccoli uav;
    Per massa al decollo di 2 kg l’enac “può” prevedere procedure semplificate… Bisognerebbe capire cosa si intende per procedure semplificate…

    1. Organizzeremo una riunione sul campo appena possibile. Nel contempo leggetevi bene il regolamento ENAC che potete scaricare , divulgatelo e cercate di coinvolgere anche gli altri aeromodellisti.
      ciao-buoni voli.
      Maurizio

    1. Alex, fino a quando fai attività ricreativa o sportiva il tuo tri, quadri, penta, esa, ecc. cottero è un AEROMODELLO, un drone o uav non è un aeromodello destinato all’uso sportivo o ricreativo. Anche un aliante può essere un drone, ci metti FPV, AUTOPILOT ECC. e lo usi a scopo non ricreativo (per esempio spiare i vicini, ecc.)
      Il regolamento è molto chiaro Aeromodelli meno di 25kg fuori dagli spazi aeroportuali (8km ecc)PUOI VOLARE DOVE VUOI, Tali attività possono essere effettuate in aree non popolate OPPORTUNAMENTE SELEZIONATE DALL’AEROMODELLISTA, di raggio massimo di 200 m e di altezza non superiore a 70 m, e per le
      quali può assicurarne il controllo al fine di non causare rischio a persone e cose e fuori

      1. dalle ATZ e comunque ad una distanza di almeno 8 km dal perimetro di un aeroporto e dai
        relativi sentieri di avvicinamento/decollo.
        Quindi niente FPV, max 70metri di altezza, 200 metri di raggio, chi pilota deve avere il modello a vista, il modello deve essere visibile agli altri, max 24,9999999kg, permesso per l’uso della frequenza del telecomando.
        Se vuoi salire fino a 150metri e occupare un raggio di 300 metri devi avere una abilitazione al pilotaggio di aeromodelli
        radiocomandati rilasciata da una scuola certificata dall’Aero Club d’Italia e siano rispettate
        le regole dell’aria

  4. In sostanza, non riempiamoci la bocca di paroloni perchè nel 2014 fa figo dire piloto un drone. Siamo AEROMODELLISTI e pilotiamo AEROMODELLI, quindi leggiamo la Sezione V – Aeromodelli
    Art. 23 e tutto sarà molto chiaro.
    Se poi qualcuno vorrà intraprendere un’attività lavorativa allora si studierà il resto del regolamento.
    PS. da aggiungere che dobbiamo comunque seguire le indicazioni del GAV per volare nel campo di prosecco

  5. Un aeromobile a pilotaggio remoto o APR, comunemente noto come drone, è un velivolo caratterizzato dall’assenza del pilota umano a bordo. Il suo volo è controllato dal computer a bordo del velivolo, sotto il controllo remoto di un navigatore o pilota, sul terreno o in un altro veicolo.

    L’inclusione del termine aeromobile sottolinea che, indipendentemente dalla posizione del pilota e/o dell’equipaggio di volo, le operazioni devono rispettare le stesse regole e le procedure degli aerei con pilota ed equipaggio di volo a bordo.

    Il loro utilizzo è ormai consolidato per usi militari e crescente anche per applicazioni civili, ad esempio in operazioni di prevenzione e intervento in emergenza incendi, per usi di sicurezza non militari, per sorveglianza di oleodotti, con finalità di telerilevamento e ricerca e, più in generale, in tutti i casi in cui tali sistemi possano consentire l’esecuzione di missioni “noiose, sporche e pericolose” (dull, dirty and dangerous) spesso con costi minori rispetto ai velivoli tradizionali.

    Sono noti anche attraverso altri acronimi, molti dei quali di derivazione anglosassone: oltre a RPA (Remotely piloted aircraft) possono essere indicati come UAV (Unmanned aerial vehicle), RPV (Remotely piloted vehicle), ROA (Remotely operated aircraft) o UVS (Unmanned vehicle system), ecc.
    fonte wikipedia

  6. Il Regolamento ENAC “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto”
    Il Regolamento, distingue due tipologie di Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto:

    Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto (SAPR), mezzi impiegati o destinati all’impiego in operazioni specializzate (lavoro aereo).

    Aeromodelli, mezzi impiegati esclusivamente per scopi ricreazionali e sportivi e che non sono considerati aeromobili ai fini del loro assoggettamento alle previsioni del Codice della Navigazione.

  7. LAVORO AEREO

    Sistemi con APR di massa al decollo massima minore di 25 kg
    Per quanto attiene i mezzi del segmento inferiore, utilizzati in operazioni di volo non critiche, è stato introdotto il concetto di “autocertificazione”. Per tale tipo di operazioni, la responsabilità è lasciata all’operatore che valuta la criticità e l’idoneità del sistema. Le operazioni critiche, invece, sono autorizzate dall’ENAC, sulla base di accertamenti, che tengono conto della complessità del sistema e della criticità degli scenari operativi. Le operazioni di volo non critiche sono tipicamente quelle condotte in uno scenario operativo nel quale, in caso di malfunzionamenti, non si prevedono ragionevolmente danni a terzi. Il sorvolo di aree congestionate o di infrastrutture industriali costituiscono, invece, operazioni critiche.

  8. Infetti Area, grazie per i tuoi post: ma mi è tutto chiaro, Maurizio e Ugo (che ringrazio) sono stati molto esaustivi durante la riunione della scorsa settimana durante la riunione al campo volo…. tu c’eri? non ricordo scusa.

  9. salve a tutti mi presento, mi chiamo Walter mi sono iscritto da poco, poseggo un drone, il regolamento del enac mi sembra chiaro chi lo fara” per lavoro deve fare un patentino

  10. Benvenuto Walter….
    ricorda di compilare il profilo con carta identità e quello che serve… è molto importante.
    Per il resto ankio ho un esa…. spero di incontrarti in campo.
    Benvenuto tra noi

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